L’Italia si pone al 3° posto come partner commerciale tra i paesi EU che esportano in Giappone. Nel 2020 siamo riusciti a registrare un aumento delle vendite di prodotti agroalimentari del 5% sul 2019 nonostante l’impatto della pandemia sull’economia mondiale, in controtendenza rispetto alla flessione delle nostre esportazioni totali. Siamo oggi il 5° fornitore di prodotti caseari sul mercato nipponico.
In aggiunta all’alta qualità dei prodotti venduti e alla professionalità delle aziende esportatrici ha certamente contribuito l’EPA (Economic Partnership Agreement), l’accordo di partenariato economico tra Unione Europea e Giappone in vigore dal 1° febbraio 2019, che ha eliminato circa il 90% delle tariffe doganali e garantito la protezione di prodotti di alta qualità marchiati IGP.
Chi esporta in questo paese però è consapevole che può avere successo solo applicando il rigore richiesto, sia a livello amministrativo sia sulla qualità dei prodotti venduti, con particolare attenzione all’aspetto sanitario. Si pensi solo che tali controlli prevedono ad esempio tolleranza zero nei confronti della listeria, in particolare nei salumi, e verso i batteri coliformi per i prodotti derivati dal latte.
Viene inoltre richiesto il rispetto rigoroso della tracciabilità di tutta la filiera: dall’allevamento al macello, allo stabilimento di trasformazione e infine al magazzino logistico. Ogni passaggio deve essere quindi tracciato attraverso specifica documentazione.
La lista Export: obbligo di registrazione
Le autorità nipponiche richiedono garanzie addizionali per l’esportazione in Giappone di carne fresca suina e bovina, di prodotti a base di carne suina, di latte e prodotti a base di latte.
Solo le aziende (non solo produttive, ma anche logistiche) che sono inserite in una apposita lista di impianti abilitati a seguito di ispezione veterinaria Ministeriale, possono esportare in Giappone carne fresca o prodotti a base di carne come: sughi, insaccati, piatti pronti, paste ripiene, pizze, sandwich ecc.. Non solo, ma le autorità Giapponesi predispongo delle “Liste nere” in cui vengono inseriti gli stabilimenti sui quali abbiano effettuato riscontro di non conformità e sui quali, all’arrivo in Dogana, i controlli vengono ulteriormente rinforzati.
MTC (Proteo Srl) è in possesso dell’autorizzazione all’esportazione di prodotti alimentari di origine animale verso il Giappone per le attività di riconfezionamento e deposito frigorifero (rewrapping e cold storage). Autorizzazione ottenuta solo dopo aver superato con esito positivo un iter di convalida molto accurato e selettivo, teso a verificare la nostra idoneità strutturale e igienico sanitaria.
Gli step seguiti per l’inserimento in lista sono stati:
– presentazione della domanda al Ministero della Salute;
– applicazione per un periodo non inferiore a tre mesi delle procedure di autocontrollo attestate dal Servizio Veterinario dell’A.S.L. competente;
– al termine di tale periodo (detto di pre-iscrizione), è seguita la validazione delle procedure con i responsabili del sistema di autocontrollo aziendale al fine di attestare l’effettiva applicazione e l’efficacia delle stesse;
– infine un sopralluogo ispettivo presso il magazzino da parte del Ministero della Salute (tramite ispettori appositamente designati dalla “Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizione”) ha confermato l’idoneità.
Certificazione sanitaria
Nel caso di impiego di materie prime provenienti da altri Paesi UE abilitati (obbligatoriamente) all’esportazione verso il Giappone, le autorità nipponiche richiedono una certificazione veterinaria per la materia prima rilasciata dall’autorità del Paese di origine. Questa certificazione deve scortare il prodotto a base di carne esportato in Giappone, insieme al certificato rilasciato dal servizio veterinario italiano, che MTC è in grado di produrre.
Per quanto riguarda invece i prodotti lattiero caseari è necessario che tutti siano accompagnati da una certificazione sanitaria secondo un modello specifico richiesto dalle autorità nipponiche.
Infine, per garantire tutte le sicurezze igienico sanitarie e del carico, i container per l’esportazione devono essere sigillati, e il numero del sigillo deve essere riportato sul certificato sanitario.
Correttezza, puntualità e rispetto delle regole in Giappone sono un must, MTC può seguirvi e supportarvi per tutti gli aspetti doganali e sanitari richiesti.
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Fonti:
Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1158&area=sicurezzaAlimentare&menu=esportazione
Confagricoltura: https://www.confagricoltura.it/ita/area-stampa/comunicati/accordo-giappone-ue-due-anni-dopo-bilancio-positivo-il-nostro-export-cresciuto-del-5
Rapporto: ITA Italian Trade Agency: https://www.ice.it/it/sites/default/files/inline-files/REPORT%20_GIAPPONE.pdf